Opificio Ceramica Solimene

Progettato nel 1954 da Paolo Soleri, grande architetto ed allievo di Frank Lloyd Wright, l’edificio che ospita ancora oggi la Ceramica Solimene rappresenta non solo una delle poche opere che di fatto l’urbanista di origini torinesi è riuscito a trasformare in realtà, ma un unicum non classificabile all’interno di uno schema architettonico ben definito. Decisivo è stato l’incontro di Soleri con Vincenzo Solimene.

Fu costruita su un sito stretto tra un declivio roccioso quasi verticale e la strada che da Salerno conduce verso l’accesso a Vietri, nota per le sue ceramiche, la cui tradizione affonda le radici nel mondo arabo e che, in un certo senso, caratterizza tutto il paesaggio della Divina Costiera, punteggiato da numerose e sfavillanti cupole maiolicate.

Si presenta a pianta ogivale, sviluppata in senso verticale, dal basso verso l’alto, ed articolata attorno ad una rampa elicoidale che si snoda dal primo al quarto piano dell’edificio e collega – non solo in senso simbolico – tutte le fasi del ciclo produttivo della ceramica.

Al piano terra sono esposti e venduti i prodotti finiti mentre, ai livelli superiori, i vari artigiani si districano tra torchi, argilla, pennelli, smalto, colori e forni per la cottura. Lo spazio interno è svasato verso l’alto e dominato da una “foresta” di pilastri dendriformi in cemento armato che sostengono la copertura traforata.

La facciata, invece, presenta una serie di torrioni conici capovolti, collegati tra di loro da ampie vetrate triangolari ed aggettanti, che illuminano l’interno in un gioco di luce audace come le strutture e le componenti dell’edificio. La forza volumetrica è data dalla texture policromatica degli oltre sedicimila vasi colorati: elemento modulare essenziale che, ripetuto all’infinito, oltre a sostituire un semplice e forse banale intonaco e ad avere un’elevata capacità isolante, rappresenta non solo il codice genetico del genius loci, ma spiega e rappresenta all’esterno la funzione dell’edificio.

Dalla sua posizione dominante, questa opera di architettura di Paolo Soleri ha creato un nuovo paesaggio.