Vietri sul Mare è uno dei più importanti comuni costieri della provincia di Salerno, annidato nell’angolo più protetto dell’omonimo golfo, immediatamente adiacente ad ovest di Salerno (3 Km.) ed all’inizio della Costa d’Amalfi, della quale può considerarsi “la prima perla”.
Il centro della cittadina si adagia su un lembo terrazzato sul mare ed è dominato dalla Chiesa Madre di S. Giovanni Battista, principale monumento cittadino, di impianto seicentesco, sormontata dall’elegante cupola maiolicata.
Il territorio vietrese si sviluppa attorno al capoluogo su sei frazioni:
Sulla sottostante ampia ed attrezzata spiaggia si stende la frazione Marina, meta di flussi turistici estivi e di fine settimana, con al centro la cinquecentesca torre di difesa dai saraceni.
Molina, che si sviluppa sotto il livello della nazionale 18 che conduce a Cava de’ Tirreni ed è sovrastata dal ponte ad una sola luce costruito nel 1564 da Rainaldo del Lamberto, su commissione del Ribeira, viceré di Napoli. Il casale fondato nel 1080, assunse successivamente il nome di Casale Molinae per i numerosi mulini che usufruivano delle acque dei torrenti che dal Monte Finestra e Pietrasanta alimentavano il Bonea;
Albori, borgo con caratteristico impianto urbano alle falde dal monte Falerio, il cui nome deriva da una sorgente d’acqua denominata Albola. Nella piazzetta sorge la Chiesa di S. Margherita di Antiochia, costruita nel ‘500 a tre navate decorate con stucchi ed affreschi;
Raito, che si affaccia come un balcone sul golfo di Salerno, dotata di una elegante e raccolta chiesa parrocchiale, con affreschi del Solimena;
Benincasa, devota a S. Francesco da Paola, la cui immagine è conservata nella Chiesa della Madonna delle Grazie;
Dragonea, suddiviso nei borghi di Vallone, Padovani e Iaconti, dove il principe Romualdo Guarna II nel 1100 praticava la caccia al colombo come testimonia una Torre dell’epoca, da cui si può seguire un antico sentiero che porta a Cappella nuova e poi alla sorgente Capo d’acqua, fino ad arrivare a Cappella Vecchia, da cui si domina il paesaggio su Cetara.
Tutto il territorio cittadino, solcato dal fiume Bonea, rappresenta un punto di saldatura tra la catena dei monti Lattari ed il più interno sistema di monti Picentini.
Il paesaggio agrario ricalca grosso modo quello della costa, ove nel corso dei secoli alla vegetazione spontanea meridionale ed alla formazione forestale (castagno, leccio, bosco ceduo) l’uomo ha affiancato una serie di coltivazioni, tra cui la vite e gli agrumi, intervenendo anche nella sistemazione del suolo con i caratteristici terrazzamenti.
Grazie alle sue caratteristiche ed alla sua storia, Vietri è considerata uno dei più rilevanti centri di produzione ceramica artistica e tradizionale, per i quali una recente legge nazionale prevede la creazione di un proprio marchio che ne tuteli la produzione e l’immagine.
Il museo, allestito nella torretta di Villa Guariglia a Raito, raccoglie reperti ceramici dal Settecento alla prima metà di questo secolo, nell’auspicio che future acquisizioni possano dilatare cronologicamente le testimonianze produttive, a testimonianza della secolare tradizione ceramistica di Vietri.
L’insieme delle bellezze paesaggistiche, architettoniche e culturali, di valore inestimabile e di impareggiabile magnificenza, hanno fatto sì che Vietri, insieme agli altri splendidi scenari della costiera amalfitana, venisse dichiarata dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 1997.